Le ripetizioni di elementi della stessa scena possono essere usate come schema compositivo, creando spesso una composizione piacevole, valorizzata poi da alcuni trucchetti rende i nostri scatti particolari, e ci fornisce un’occasione in più per sperimentare, sia a casa in una giornata uggiosa che passeggiando per la nostra città oppure in vacanza dove spesso troviamo scende diverse da quelle a cui siamo abituati.
Sono immagini dove uno stesso elemento si ripete più volte in modo più o meno regolare.
Potremmo suddividere due categoria:
Macro:
solitamente in natura, solchi sulla sabbia paralleli creati dal vento, campi di fiori, distese di piante e coltivazioni, una serie di lampioni, vetrate di palazzi in architettura, o sempre in architettura le colonne, per chi è di Milano… ci sta un bel giro alle colonne di San Lorenzo ;) , una serie di auto viste dall’alto (ecco si… questo è più difficile da realizzare)
Micro:
dove si va più nel dettaglio, le goccioline di pioggia su un vetro, o su qualunque superficie sempre per stare in natura, oppure ci si può davvero divertire a creare composizione, ad esempio una serie di fiammiferi, di matite colorate, o qualunque elemento che si ripete
Possiamo utilizzare le ripetizioni come soggetto stesso della foto, oppure come elemento compositivo che rafforzi la composizione e dia maggiore risalto al soggetto stesso, nel primo caso dovremmo valorizzarle al massimo, con la scelta di colori, figure particolari, un punto di ripresa diverso dal solito, se le usiamo invece come supporto al soggetto non dobbiamo fare in modo che le ripetizioni “rubino” attenzione al soggetto stesso, ma devono solo rafforzarlo o essere una “spalla”.
Per cercarla in natura, a volte bisogna isolare una scena dal contesto… ad esempio, siamo in montagna e passeggiando vediamo una cosa con tutta la legna accatastata, raccolta per scaldarsi durante l’inverno…. Allora possiamo fotografare solo la legna, creando così uno scatto dove ci sia solo la ripetizione della legna, magari se è a sezione circolare e tagliata uguale, rende ancora di più l’effetto, e se vogliamo dargli un ulteriore significato? Possiamo appoggiare i guanti di chi ha lavorato per fare capire il lavoro e dare anche un contesto alla foto.
Un trucco per rendere la foto interessante è spezzare la ripetizione con un particolare diverso, nell’esempio della legna potrebbe essere tirare fuori dalla serie un pezzo di legno, parzialmente o completamente, magari posizionare l’elemento di discontinuità meglio se in un punto particolare, ad esempio nei punti di forza (vi rimandiamo a questo tutorial dal blog tuttoleo o anche quest'altro di Alessandro Di Noia in attesa di prepararne uno nostro) ma in ogni caso non dove capita… guardate lo scatto, muovetevi con l’inquadratura, e cercato di posizionarlo nel punto che vi rende la foto più gradevole.
Naturalmente le regole come quelle dei punti di forza si possono infrangere, anzi capita che la rottura delle regole dia risultati sorprendenti, l’importante è non lasciare le foto al caso, ma guardarle, sperimentare e cercare la composizione più piacevole.
Oppure se fotografiamo la facciata di un palazzo con tutte le finestre uguali, possiamo cercare una sola finestra aperta, oppure l’uomo che fa manutenzione.
Oppure se stiamo fotografando un set creato da noi, ad esempio una serie di matite, se hanno colori diversi, potremmo posizionarne una più alto, proprio per creare discontinuità, oppure se sono elementi tutti delle stesso colore come ad esempio tanti piccoli fiammiferi, potremmo metterne uno di un colore diverso, ad esempio uno bruciato. .. e staccarlo dagli altri…
Il fatto di spezzare la ripetizione, o evidenziare un punto in cui non c’è, aumenta la forza della ripetizione stessa.
Possiamo dare molti effetti alla ripetizione, può essere identificata da un insieme ordinato che si ripete ritmicamente, oppure un insieme disordinato o eterogeneo, ci possono essere pochi elementi oppure possono essere più numerosi.